14 de mayo de 2022.– “La cultura de la solidaridad expresa concretamente la participación en la construcción de una sociedad fraterna”, expresó el Papa Francisco a 150 miembros de la Asociación de Voluntarios Cornelia de Lange, a quienes recibió la mañana de este sábado en la Sala Clementina del Vaticano
“Esta rara enfermedad genética –dijo el Papa- es causa de malestar y grandes dificultades tanto para los que la padecen como para sus familias. Quiero expresarles mi simpatía y comprensión, animándoles a que no se dejen abatir por los obstáculos que encuentran en el camino”.
El síndrome de Cornelia de Lange es una rara enfermedad genética multisistémica, que podría afectar a 1 de cada 60000 neonatos, aproximadamente. Las características varían entre los afectados y van desde relativamente leves a graves.
El Papa agradeció a la Asociación de Voluntarios de Lange “que están solícitamente al lado de nuestros hermanos y hermanas más frágiles, apoyando a quienes los cuidan. La cultura de la solidaridad expresa concretamente la participación en la construcción de una sociedad fraterna, en cuyo centro está la persona humana”.
Afirmó el Pontífice que en la labor del voluntariado está la imagen cristiana de Dios y del hombre: “Jesús, en el Evangelio, nos invita a amar a Dios con todo el corazón y al prójimo como a nosotros mismos (cf. Mc 12,29). Es la caridad de Dios la que nos hace reconocer en el otro al hermano que hay que acoger. Y precisamente por eso, vosotros, los voluntarios, a la vez que realizáis una labor caritativa, contribuís a dar un rostro más humano y más cristiano a nuestra sociedad”.
Finalmente, el Santo Padre los exhortó a perseverar con serenidad y fuerza en su trabajo: “¡Sean testigos de la bondad y la ternura!”, principalmente, “afrontando las dificultades que puedan encontrar con espíritu de unidad y poniendo siempre en la base de todo el objetivo último de su compromiso: el servicio al prójimo”.
VATICAN NEWS
Saluto del Santo Padre
Cari amici dell’Associazione di volontariato Cornelia de Lange!
Sono lieto di accogliervi e darvi il benvenuto. Saluto in particolare il sig. Vincenzo Placida, al termine del suo lungo viaggio, che lo ha portato a raggiungere Roma per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla sindrome di Cornelia de Lange. Questa rara malattia genetica è causa di disagio e grosse difficoltà sia per i soggetti che ne sono affetti sia per i loro familiari. Ad essi voglio esprimere la mia vicinanza e la mia comprensione, incoraggiandoli a non lasciarsi abbattere dagli ostacoli che incontrano nel cammino.
Desidero manifestare il mio apprezzamento ai volontari della vostra Associazione, che si pongono accanto con sollecitudine a questi nostri fratelli e sorelle più fragili, sostenendo quanti si prendono cura di loro. La cultura della solidarietà esprime concretamente la partecipazione alla costruzione di una società fraterna, al cui centro vi è la persona umana. Nel volontariato è coinvolta la dimensione fondamentale dell’immagine cristiana di Dio e dell’uomo: l’amore di Dio e l’amore del prossimo. Gesù, nel Vangelo, ci invita ad amare Dio con tutto il cuore e il prossimo come noi stessi (cfr Mc 12,29). È la carità di Dio che ci fa riconoscere nell’altro il fratello o la sorella da accogliere. E proprio per questo, voi volontari mentre svolgete un’opera assistenziale, contribuite a dare un volto più umano e più cristiano alla nostra società.
Siate testimoni di bontà e di tenerezza! Perseverate sereni e forti nella vostra opera, affrontando le difficoltà che potrete incontrare con spirito di unità e ponendo sempre alla base di tutto lo scopo ultimo del vostro impegno, cioè il servizio al prossimo. Vi accompagno con la mia preghiera e la mia Benedizione. E per favore, vi chiedo di pregare per me. Grazie.