21 de mayo de 2022.- “Para promover un desarrollo de verdad sostenible, es necesario abrirse con creatividad a itinerarios nuevos, más integrados, compartidos, conectados directamente con las personas y sus contextos”. Así lo subrayó el Papa Francisco en la mañana de este sábado 21 de mayo a los participantes en el congreso internacional “Nature in Mind. Una nueva cultura de la naturaleza para el cuidado de la biodiversidad”, organizado por el Arma de Carabineros.
Al inicio de su intervención, el Santo Padre dio la bienvenida a todos y agradeció al Comandante General por sus corteses palabras. A su vez, expresó el reconocimiento por la iniciativa del Congreso, que demuestra la voluntad de colaboración -dijo- por proteger juntos nuestra casa común.
Refiriéndose al título del congreso, el Papa aseguró que hace pensar en el itinerario de San Buenaventura de Bagnoregio, quien en muchas ocasiones invita a descubrir lo Trascendente aun a través de la contemplación de la belleza de la naturaleza. Cuando contemplamos con asombro el cielo y las estrellas o las aguas cristalinas de un arroyo, por analogía contemplamos al autor de la belleza (cf. Sab. 13,3).
El Obispo de Roma enfatizó que esta belleza ha sido dada como regalo al género humano, que está llamado a cultivarla y conservarla (cf. Gn. 2,15).
En las Sagradas Escrituras, lo bello y lo bueno son inseparables.
La vida y la historia -subrayó Francisco- demuestran, de hecho, que no podemos ser nosotros mismos sin el otro y sin los demás. En un mundo en el que «todo está íntimamente relacionado» (Laudato si’, 137), es necesario identificar nuevos paradigmas pedagógicos que se promuevan en los procesos educativos, apuntando al diálogo de saberes y contribuyendo al crecimiento de una cultura del cuidado.
“Y la cultura del cuidado es una cultura de la armonía, es conservar la armonía, y no una cultura de los detalles que rompe la armonía.”
Frente a la riqueza y la complejidad del mundo natural, afirmó el Pontífice, cada proyecto educativo ofrece una perspectiva de comprensión que hace hincapié en las interrelaciones entre el hombre y el medio ambiente.
Cualquier medida será ineficaz si no va acompañada de un proceso educativo que promueva el cuidado y la protección de nuestra casa común.
El Sucesor de Pedro recordó el llamado de todos a “formar una red de relaciones humanas que rechace toda forma de discriminación, violencia y prevaricación”. En esta «aldea» nuestra -aseveró el Papa-, la educación se convierte en portadora de fraternidad y generadora de paz entre los pueblos, así como de diálogo entre las religiones.
Al final de su alocución, Francisco exhortó a los participantes en el congreso a continuar el compromiso con valentía. Extendió una bendición sobre los presentes y sus familiares.
Les deseó un buen trabajo y, como es costumbre, les solicitó que recen por él.
VATICAN NEWS
Discorso del Santo Padre
Cari amici!
Do il benvenuto a voi, partecipanti al Convegno Internazionale “Nature in Mind. Una nuova cultura della natura per la tutela della biodiversità”, organizzato dal competente Comando dell’Arma dei Carabinieri. Ringrazio il Comandante Generale per le sue cortesi parole ed esprimo la mia riconoscenza per questa iniziativa, che dimostra la volontà di collaborare per proteggere insieme la nostra casa comune. Il vostro impegno contribuisce a rafforzare il dialogo urgente, il dialogo responsabile sul futuro del pianeta, «perché la sfida ambientale che viviamo, e le sue radici umane, ci riguardano e ci toccano tutti» (Enc. Laudato si’, 137).
Il titolo del Convegno “La natura in mente” fa pensare all’itinerario di San Buonaventura da Bagnoregio, il quale in più occasioni invita a scoprire il Trascendente anche attraverso la contemplazione della bellezza della natura. È un viaggio formativo per la mente e per l’anima. Quando guardiamo con stupore il cielo e le stelle o le acque cristalline di un ruscello, per analogia contempliamo l’autore della bellezza (cfr Sap 13,3). Essa è stata data in dono al genere umano, che è chiamato a coltivarla e custodirla (cfr Gen 2,15). Nelle Sacre Scritture il bello e il buono sono inscindibili.
Come Dio ha posto a disposizione degli uomini il suo creato, così essi trovano la loro piena realizzazione superando l’egoismo e gustando una “bellezza condivisa”. Questo legame dinamico tra Creatore, creatura umana ed altre creature è un’alleanza che non può essere rotta senza danni irrimediabili. Non dobbiamo illuderci «di poter sostituire una bellezza irripetibile e non recuperabile con un’altra creata da noi» (Laudato si’, 34). Il mito di Prometeo, adatto forse ad altre epoche, non lo è più per la nostra. Non di un eroismo titanico abbiamo bisogno, ma di una mite e paziente fratellanza tra di noi e con il creato. La vita e la storia dimostrano, infatti, che non possiamo essere noi stessi senza l’altro e senza gli altri. In un mondo nel quale «tutto è intimamente relazionato» (ibid., 137), occorre individuare nuovi paradigmi pedagogici da promuovere nei processi educativi, finalizzandoli al dialogo tra i saperi e contribuendo a far crescere la cultura della cura. E la cultura della cura è una cultura dell’armonia, è conservare l’armonia, e non una cultura dei dettagli che rompe l’armonia.
Tale cultura, infatti, è strettamente legata a un’educazione inclusiva che poggia sui pilastri dell’ecologia integrale. Di fronte alla ricchezza e complessità del mondo naturale, ogni progetto educativo offre una prospettiva di comprensione volta a sottolineare le interrelazioni tra l’uomo e l’ambiente. Al fine di promuovere uno sviluppo davvero sostenibile, è necessario aprirsi con creatività a itinerari nuovi, più integrati, condivisi, collegati direttamente con le persone e i loro contesti. In questo modo tutti si sentono coinvolti nel contribuire al patto educativo, che tende a formare persone mature, capaci di superare frammentazioni e contrapposizioni. Ogni misura sarà inefficace se non coadiuvata e sostenuta da un processo educativo che favorisca la cura e la protezione della nostra casa comune.
Attraverso i nostri talenti siamo tutti chiamati a costruire il “villaggio globale della cura”, a formare una rete di relazioni umane che respingano ogni forma di discriminazione, violenza e prevaricazione. In questo nostro “villaggio”, l’educazione si fa portatrice di fraternità e generatrice di pace fra i popoli nonché di dialogo tra le religioni.
Cari Carabinieri, cari amici, vi rinnovo il mio apprezzamento per il vostro impegno quotidiano e vi esorto a proseguirlo con coraggio. Benedico tutti voi e i vostri familiari. Vi auguro un buon lavoro; e vi chiedo per favore di pregare per me. Grazie.