21 de mayo de 2022.- En una soleada mañana primaveral el Piazzale Santa Marta se vio repleto de 1.000 chicos y chicas de la Archidiócesis de Génova que acudieron en peregrinación a la ciudad eterna. Tuvieron la alegría de compartir unos minutos con el Santo Padre, quien les dirigió un saludo.
El arzobispo dijo que ustedes son confirmandos y confirmados, afirmó Francisco. “¡Los que haya hecho la confirmación levanten la mano!”, les dijo.
El Papa les indicó que “con la fuerza de la confirmación, se sigue adelante en la vida, se sigue adelante no solo en la Iglesia, en la propia vida, de cada uno de nosotros porque la confirmación nos prepara para convertirnos en buenas personas, buenos ciudadanos, buenos cristianos y adelante con esto”.
Francisco compartió una palabra que le vino a la mente: “conservar” y mencionó la necesidad de conservar el don de la confirmación. Al preguntarse cómo se conserva, el Papa les explicó que, primero que nada, con la oración, “pidiendo que nos dé la fuerza de seguir adelante”. Y rezar siempre -añadió- porque el Señor dijo que, si tú pides, te daré. Pero a veces nosotros no pedimos. Nos olvidamos de pedir, de rezar, y nosotros sabemos que “el que llora no mama” (ndr: proverbio ligur), ¡lo sabemos bien! De este modo -prosiguió- debemos rezar e insistir para que el Señor nos escuche y nos dé la fuerza de seguir adelante.
El segundo concepto que el Papa transmitió a los jóvenes fue el de la amistad entre ellos, “porque en la Iglesia nosotros no somos solo yo, solo la Iglesia, solo yo y Dios, no; somos todos nosotros, en comunidad. Este lindo paseo que están haciendo, esta es una cosa que los ayudará a seguir adelante”. Valentía y adelante -les reiteró el Pontífice-, es decir, oración y comunidad, vida comunitaria.
Por último, el Papa les enfatizó la necesidad del darse, cada uno a su propia comunidad, al otro: “Ser generosos siempre, ayudar a los demás y vivir en comunidad. Oración, seguir adelante en comunidad, comunidad y generosidad. ¿Entendido?”, preguntó a los jóvenes, quienes le respondieron que sí.
Antes de impartirles la bendición, rezaron a la Virgen María.
VATICAN NEWS
Saluto del Santo Padre
Buongiorno e grazie tante, grazie tante di questa visita!
Mi scuso del ritardo, vi ho fatto aspettare 35 minuti, scusatemi ma grazie della visita. Io sentivo il rumore ma non finivo le cose che si dovevano fare prima, un po’ di fretta. Grazie!
L’Arcivescovo ha detto che voi siete cresimandi e cresimati. Coloro che hanno fatto la Cresima alzino la mano! Ah, va bene, non se ne sono andati, perché dicono che la Cresima è il “sacramento dell’addio”. Il ragazzo fa la Cresima e se ne va dalla Chiesa, è vero questo o no? [rispondono: no!]. No, va bene, questa è una grande cosa, rimanere. Perché con la forza della Cresima si va avanti, si va avanti non solo nella Chiesa, ma nella propria vita, di ognuno di noi, perché la Cresima ci prepara per diventare buone persone, buoni cittadini, buoni cristiani. Avanti con questo.
E una cosa che mi viene, una parola: “conservare”. Perché la Cresima è un dono e dobbiamo conservare il dono, curare il dono, capito? Questo dono non dobbiamo metterlo nel cassetto, no: conservarlo nel cuore.
E come si conserva? Prima di tutto con la preghiera, chiedendo al Signore che ci dia la forza di andare avanti, che conservi questa forza dello Spirito Santo che abbiamo ricevuto tutti noi. E pregare sempre, perché il Signore ha detto che se tu chiedi, ti darò. Ma a volte noi non chiediamo. Noi ci dimentichiamo di chiedere, di pregare, e noi sappiamo che “chi non piange non tetta” [proverbio genovese], lo sappiamo bene! Così, dobbiamo pregare e insistere perché il Signore ci ascolti e ci dia la forza di andare avanti.
E la seconda cosa è l’amicizia fra voi, perché nella Chiesa noi non siamo “io solo”, io e Dio, no, siamo tutti noi, in comunità. Questa bella gita che state facendo, questa è una cosa che vi aiuterà ad andare avanti. Coraggio e avanti, cioè preghiera e comunità, vita comunitaria. Capito? [rispondono: sì!] Sicuro? [rispondono: sì!]
E essere generosi, la generosità di darci, ognuno di noi, alla comunità, all’altro. Dicono che la generosità non è una virtù genovese, non so… Ma questa è la generosità dei soldi: sono tirchi – dicono – i genovesi; anch’io dalla parte materna ho sangue genovese, capisco bene… Ma generosi, generosi sempre. Aiutare gli altri e vivere in comunità. Preghiera, andare avanti in comunità e generosità. Capito? [rispondono: sì!].
Adesso due cose. La prima vorrei dare la benedizione a tutti voi, e preghiamo prima la Madonna, tutti insieme.
[recita dell’Ave Maria e benedizione]
Seconda cosa, non dimenticatevi di questa gita, così comunitaria, di fraternità, di amicizia. Avanti con l’amicizia! Avanti come fratelli e sorelle, come buoni amici! Buona gita e grazie della visita, e scusatemi dei 35 minuti!
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